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Con il caldo si svegliano tutti gli animali del bosco... anche i più piccoli... Proprio qui però si nasconde un pericolo che i più ignorano: la processionaria. Questo simpatico ma tremendo bruco, infatti, è un potenziale pericolo per l’uomo e soprattutto per i cani e i gatti. Prima di incamminarti in una pineta, pensa alla possibilità di incontrare questo bruco. Se vuoi fare una gita tranquillo con i bambini e con i tuoi cani, leggi queste informazioni e assicurati di non correre pericoli.
IL CICLO VITALE
Il bruco si sviluppa da piccole uova deposte in masse che ne contengono fino a 300. Appena iniziano i primi caldi il bruco inizia la sua attività nutrendosi, di aghi di pino. Il bruco assume l’aspetto definitivo, ricoperto di peli urticanti, che ovviamente a lui servono per difendersi, diventa pericolosissimo per i cani. Il bruco alla fine della primavera si interra e si trasforma in bozzolo e verso agosto diventa falena ed emerge dal suolo, pronto, dopo qualche giorno, a deporre nuove uova.
COSA SUCCEDE ?
Il problema è che i cani, in molte occasioni, vanno ad annusare il bruco, finendo per entrare in contatto con i peli urticanti, altri ancora li ingoiano e qui diventa davvero complesso. I tessuti del cane che entrano in contatto con i peli della processionaria vengono distrutti, innescando pericolosi processi di necrosi . A molti cani è stata asportata parte della lingua, ma se il bruco viene deglutito il problema può essere molto grave, arrivando anche a causarne il decesso.
E NEGLI UMANI ?
Il contatto dei peli del bruco provoca nell’uomo degli eritemi che possono essere facilmente curati dal medico di famiglia, per i bambini, invece, meglio andare al pronto soccorso, specie se si sospetta che ci siano stati contatti con bocca, occhi, naso e mucose in genere.
COME DIFENDERSI ?
Innanzitutto guardare sui rami dei pini se ci sono i "nidi " dei bruchi . Questo, nella stagione dei primi caldi (marzo - aprile), è un segnale di potenziale pericolo di incontrare i bruchi che cercano di raggiungere il terreno camminando sul tronco dell'albero. Di per sè questi bruchi non hanno nessuna intenzione di attaccarci, e la loro peluria serve solo come autodifesa; alla fine, siamo noi umani che dobbiamo decidere se inoltrarci o no nella zona a rischio. Detto questo ci sono alcuni modi per arginare il problema:
1) RIMOZIONE MECCANICA DEI NIDI : è consigliata durante la stagione invernale, ovvero in quel periodo di riposo delle larve che consente di prelevare direttamente i nidi dagli alberi. Questa è un’operazione rischiosa in quanto ci si deve attrezzare in modo idoneo, mai e poi mai devi andare a rimuovere i nidi da solo perché il rischio che puoi correre è davvero eccessivo. Un professionista, invece, sa come muoversi e ha le protezioni che occorrono. Ovviamente questo metodo va bene per spazi contenuti, un giardino o un piccolo appezzamento di terreno con pochi alberi, molto meno indicato, invece, per superfici estese data la mole di lavoro che comporta.
2) TRAPPOLE AI FEROMONI: ovvero le sostanze che rilasciano le femmine per poter attirare i maschi durante il classico periodo dell’accoppiamento. Vengono così disposte delle trappole ai ferormoni soprattutto per poter monitorare la diffusione dell’adulto, quindi delle falene, ma non solo, perché con queste trappole l’adulto maschio viene confuso e non riesce a trovare la femmina. Il risultato di questa strategia è che i due adulti non si incontrano e non possono accoppiarsi dando vita ad altre uova che seguiranno il loro ciclo. In genere le trappole con i ferormoni vengono installate tra maggio e giugno, delle volte anche luglio, dipende dalla località in cui ci si trova e se il caldo abbia già fatto sfarfallare gli adulti. Anche i ferormoni sono un ottimo metodo poiché non sono dannosi per l’uomo e per gli animali, quindi possono essere usati tranquillamente e sono risultati essere efficaci.
3) DISINFESTAZIONE: Se ti accorgi di avere la processionaria nei dintorni di casa tua devi chiamare una ditta di disinfestazioni seria e professionale.
4) SISTEMA ENDOTERAPICO: prevede l’inserimento di insetticida direttamente all’interno della pianta che poi la processionaria mangerà. In questo modo infatti l’insetticida entra all’interno della pianta e arriva fin nelle foglie, quando il bruco le mangerà morirà. Non vi sono rischi per animali e per la pianta medesima. Vi sono poi trappole meccaniche che in determinati casi sortiscono un ottimo risultato
PER QUANTO QUESTE INFORMAZIONI POSSANO ESSERE UTILI, RIVOLGETEVI SEMPRE A PERSONALE PROFESSIONISTA NEL SETTORE, CHIEDERE CONSIGLIO ALLA FORESTALE E' UNA BUONA AZIONE DA FARE.
BUONA PASSEGGIATA E ... OCCHIO A DOVE METTE IL NASO IL VOSTRO FEDELE 4 ZAMPE !